In caso di truffe ai consumatori è fondamentale intervenire tempestivamente per evitare ulteriori danni economici e contribuire all’attività di contrasto da parte delle autorità competenti. Ogni cittadino ha il diritto e il dovere di segnalare comportamenti scorretti, pubblicità ingannevoli o vere e proprie frodi, mettendo così in moto la procedura ufficiale prevista dalle norme italiane in materia di tutela del consumatore.
Chi sono le autorità che ricevono le segnalazioni
In Italia la protezione del consumatore contro pratiche commerciali scorrette è affidata principalmente a due soggetti istituzionali:
- Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM): agisce soprattutto su pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette, ma si occupa anche dei diritti dei consumatori, imponendo sanzioni e vietando condotte lesive.
- Polizia Postale: punto di riferimento per tutte le truffe online, frodi informatiche, phishing e crimini digitali che coinvolgano il consumatore su internet.
Oltre a questi enti, rivestono ruolo di supporto anche le associazioni dei consumatori, come Altroconsumo e Codacons, che possono offrire aiuto legale e assistenza nei casi più complessi.
La procedura immediata per la segnalazione
Per garantire rapidità di intervento, le autorità hanno predisposto modalità di segnalazione semplici e accessibili anche ai non esperti:
Segnalazione all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
La AGCM accetta e gestisce le segnalazioni sia da parte di privati cittadini che di aziende. Chi intende segnalare una pratica commerciale scorretta può scegliere tra:
- Compilazione del modulo online disponibile sul sito ufficiale dell’AGCM, tramite il servizio Segnala on line. Non è richiesto alcun versamento, né l’assistenza di un avvocato. Basta descrivere in modo dettagliato i fatti e allegare eventuali prove (contratti, pubblicità, email).
- Invio della segnalazione per iscritto all’indirizzo email ufficiale (protocollo.agcm@pec.agcm.it) oppure tramite posta ordinaria all’indirizzo: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma.
La procedura non prevede formalità complesse: è raccomandato specificare dati personali, riferimenti dell’azienda o del prodotto coinvolto, e aggiungere ogni documento utile al procedimento. Non è richiesto l’intervento di un legale, ma l’assistenza delle associazioni di consumatori può aiutare nella raccolta delle prove e nella stesura della segnalazione.
Segnalazione alla Polizia Postale: truffe online e digitali
Se la truffa avviene online (portali falsi, investimenti truffaldini, phishing, furto di identità digitale), il referente principale è la Polizia Postale. Le opzioni disponibili sono:
- Recarsi direttamente presso un commissariato di Polizia Postale o la stazione di Carabinieri più vicina se non è presente una sede specifica.
- Avviare la procedura online tramite la piattaforma ufficiale www.commissariatodips.it, compilando il formulario con la descrizione dettagliata dell’accaduto e allegando ogni prova disponibile (screenshot, ricevute, IBAN, profili ingannevoli, messaggi elettronici).
Il cittadino deve presentare una descrizione chiara dei fatti, segnalare la piattaforma utilizzata e indicare il danno subito. In caso di siti o portali fraudolenti con sede all’estero, si può verificare l’opportunità di estendere la denuncia agli organi internazionali come Europol o Interpol.
Elementi obbligatori e consigliati nella segnalazione
- Fornire informazioni precise: nome e cognome del segnalante, recapiti, dettagli dell’azienda/portale coinvolto.
- Descrivere in modo dettagliato l’accaduto: data, luogo, modalità della truffa, somme coinvolte, eventuali testimoni.
- Allegare documenti di prova: ricevute, email, contratti, foto di annunci pubblicitari, screenshot di conversazioni o movimenti bancari.
- Per truffe digitali, identificare il sito web truffaldino o il profilo social utilizzato.
- Se nota, specificare la modalità di pagamento utilizzata, ad esempio bonifico, carta di credito, ricarica prepagata.
L’invio di documentazione completa facilita l’accertamento della violazione e l’avvio del procedimento.
Cosa succede dopo la segnalazione: tempi e tutele
Una volta inviata la segnalazione, la AGCM avvia il procedimento di istruttoria preliminare. I termini previsti dalla legge sono:
- 120 giorni per la conclusione dell’istruttoria nei casi ordinari di pratiche scorrette.
- 150 giorni se interviene anche l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in caso di pratiche che coinvolgono il settore delle telecomunicazioni.
- Se emergono motivi particolari, è possibile una proroga massima di 30 o 60 giorni, a seconda della complessità del caso.
Nel frattempo, il soggetto segnalato può presentare difese o proporre impegni correttivi. Se questi ultimi vengono accettati dall’Autorità, il procedimento si chiude senza accertamento formale di infrazione; se invece sono insufficienti o non vengono presentati, si arriva alla sanzione.
Per le truffe online, la denuncia presso la Polizia Postale permette di avviare le indagini penali rivolte all’identificazione dei responsabili e al sequestro dei beni o delle somme illecitamente ottenute. È importante tenere presente che, in questi casi, la collaborazione del cittadino nella raccolta di dati e tracce digitali risulta spesso decisiva. Gli enti istituzionali, coordinandosi con la magistratura, disporranno ogni misura a tutela del truffato.
Associazioni di consumatori rappresentano un ulteriore canale di supporto, sia per la tutela degli interessi collettivi che per iniziative di gruppo (azioni collettive – class action), consentendo anche ai singoli cittadini di intraprendere cause comuni verso operatori scorretti e ottenere ristoro dei danni subiti.
Raccomandazioni per evitare ulteriori truffe e tutelarsi
- Dopo la segnalazione, diffida da chi offre recupero immediato dei soldi dietro pagamento di una somma anticipata: è il modus operandi di nuove frodi.
- Conserva sempre le prove delle comunicazioni ed evita di condividere dati sensibili o documenti di identità tramite canali non ufficiali.
- Consulta un avvocato specializzato o un’associazione di consumatori se ritieni di aver bisogno di consulenza legale, anche per valutare la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento penale.
- Per casi complessi, ricorri all’assistenza delle autorità di sicurezza informatica e ai centri di tutela del consumo digitali.
- Monitora costantemente l’andamento della propria pratica e segui le indicazioni diramate dagli enti competenti.
Agire prontamente con la segnalazione aumenta la probabilità di limitare i danni e di contribuire all’azione repressiva delle autorità. La collaborazione di tutti i consumatori, attraverso la denuncia delle pratiche illecite, rappresenta lo strumento più efficace per un mercato più sicuro e trasparente.